Out, il nuovo corto della Pixar è un capolavoro!

Oggi, nella mia breve ma lauta pausa pranzo, mi sono regalato nove minuti ricchi di emozione, ironia e intelligenza. Tre sensazioni che consacrano l’importanza di Out, il cortometraggio targato Pixar che affronta una tematica ancora oggi (purtroppo!) complessa per molti: l’omosessualità.

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Out: una trama tanto semplice quanto reale

Greg e Manuel sono due ragazzi che si amano e vivono insieme. Una quotidianità interrotta dall’arrivo improvviso dei genitori di Greg che nasconde nel cassetto quella dolce foto che lo vede romanticamente vicino a Manuel.

A breve i due si trasferiranno in città quindi a che pro affrontare l’outing? Ma un collare magico cambierà le carte in tavola rendendo quella foto l’inizio di una nuova vita per Greg, Manuel e il loro buffo cane

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L’omosessualità, da comparsa a protagonista

Se esiste un cinema LGBT, un motivo c’è. Da sempre,  l’omosessualità viene ghettizzata tanto nella vita reale quanto nella settima arte. E così, ancora oggi, esistono tante pellicole e serie tv (basti pensare a tutte quelle firmate da Ryan Murphy) che affrontano la tematica con intelligenza ma non con quello spirito mainstream indispensabile per renderla normalità… e non un film di nicchia per i cultori di Xavier Dolan o Jean-Marc Vallée.

Dopo il delicato Tuo, Simon, la Pixar segue la scia targata Disney (che ha disseminato sfumature LGBT in Star Wars, La Bella e la Bestia e Onward) realizzando il primo corto con un personaggio gay protagonista (non co-protagonista o comparsa d’eccezione). Un trionfo di poesia, firmato da Steven Clay Hunter, che diverte e commuove affrontando una realtà che tutti conosciamo ma che pochi hanno il coraggio di raccontare ad alta voce: dal padre silenzioso e burbero alla madre logorroica e frustrata che si apre con il figlio sono quando crede di parlare con il cane.

Un universo fantastico e allo stesso tempo reale che, grazie a Disney+, conquista il cuore di tutti… e rende l’omosessualità finalmente normalità. 

Autore

Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

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