Il 24 e il 25 ottobre ho partecipato alla Social Media Week Rome 2019!
Da giornalista e influencer, ho una smisurata passione per la comunicazione. Ho così colto al volo la possibilità di partecipare, con l’agenzia DPlace, alla Social Media Week Rome 2019 tenutasi al Talent Garden di Ostiense.
Social Media Week Rome 2019: l’ovvio della comunicazione
Erano davvero tanti gli appuntamenti di questa Social Media Week Rome 2019. Seguirli tutti era impossibile, anche perché molti si accavallano. Ho così dato la precedenza agli speech più affini ai miei interessi: l’influencer marketing e la monetizzazione di un progetto editoriale. Li ho seguiti con entusiasmo e curiosità ma mi sono sentito ripetere cose che sapevo già!
Parlo di dati di influencer marketing che posso trovare in rete o di “consigli” che, da esperto di comunicazione, (inevitabilmente) già metto in atto. Altra grande fragilità, gli speaker coinvolti: non è il numero di followers a consacrarci influencer ma le interazioni. Ora, con tutto il bene del mondo, non puoi presentarti su un palco come un influencer seguito da quarantamila persone e avere 100 likes a post.
Per non parlare poi dell’esercitazione sull’utilizzo di WhatsApp + Linkedin dove il link su WhatsApp funzionava alla metà della classe. La risposta è stata: “Beh, si sa che alcuni problemi possono esserci!”. Dulcis in fundo, il corso per realizzare video professionali con lo smartphone dove mi sono trovato, seduto per terra, a una lezione sul cinema di Stanley Kubrick.
L’unica nota positiva è stato lo speech sulla monetizzazione di un progetto editoriale dove ho compreso (almeno) di stare sulla giusta strada!
Social Media Week Rome 2019: consigli per il futuro
Ho sempre visto la Social Media Week come un’occasione unica per apprendere nuove tecniche, incontrare esperti del settore e affinare le capacità di comunicatore. In poche parole, il valore di un evento del genere consiste principalmente nell’incontrare chi ne sa più di te per diventare ancora più bravo.
Ma non è questo il caso! Lancio così un suggerimento agli organizzatori della Social Media Week: dividete in due l’evento dedicando una SMW (come questa) a chi non sa nulla di comunicazione e una SMW a chi lavora nel settore. E i risultati saranno ben diversi!